Quanti, stanchi della vita frenetica in città, sognano di cambiare tutto e andare a vivere a Zanzibar?
A pensarlo son davvero in tanti, a farlo un pò meno perché mollare tutto non è sempre così semplice e Zanzibar non è proprio dietro l’angolo ;)
Quanto costa vivere a Zanzibar? E’ semplice lavorare a Zanzibar? E’ un posto adatto per viverci da pensionato?
Vediamo insieme i pro e i contro di un trasferimento a Zanzibar.
Il lato bello di Zanzibar
Vivere in un posto meraviglioso
Sicuramente il posto è incantevole e per 10 mesi l’anno il clima è caldo e piacevole. Non esiste l’inverno. Bisogna solo fare i conti con i mesi delle grandi piogge che non tutti amano trascorrere sull’isola. Qui trovate la guida sulle stagioni di Zanzibar.
Lo smog non si sa cosa sia (Stone Town a parte). Si vive con le infradito. Il tempo libero si trascorre in spiaggia, all’aria aperta, tra palme e sabbia bianca. La popolazione locale è socievole ed espansiva ed è normale passeggiare tra persone che oltre a salutare sempre vi riempiono le giornate di sorrisi. I colori e i profumi sono unici. I paesaggi spettacolari. La frutta tropicale è squisita, così come le verdure. Si può mangiare pesce senza svenarsi. Se hai una casa puoi permetterti una guardia 24 ore su 24, uno chef e una Mamy per le pulizie. Il tutto a cifre per noi ragionevoli.
La sera si può ballare a piedi nudi sulla spiaggia invece che rinchiudersi in locali anonimi pieni di apparenza. Non ci sarà bisogno di fare shopping perché non esistono veri centri commerciali e nei negozietti più di tanto da comprare non c’è. Ci si sentirà super soddisfatti semplicemente dopo l’acquisto di un nuovo Kanga o una nuova statuetta in ebano. La vita costa meno anche se bisogna sfatare il mito che si possa vivere con poche centinaia di euro al mese. Ma di questo parliamo tra poco.
Vivere pole pole
Sono tanti i viaggiatori che restano legati a Zanzibar per un aspetto che va oltre il paesaggio o la vacanza piacevole in sè. Il legame da cui si fatica a staccarsi è il “vivere pole pole” che ci conquista a pieno. Dopo un anno frenetico trascorso a correre, improvvisamente si atterra a Zanzibar e tutto rallenta. Il tempo inizia a prendere un altro valore. Ci si ferma, si osserva, si ascolta, si respira.
E questa riscoperta affascina e permette di vivere pienamente ogni giornata tra chiacchiere, sorrisi e semplicità. Gli zanzibarini non hanno mai fretta. Non li vedrete mai correre da qualche parte. Anzi al contrario, basta un giro in auto per notare quanti di loro passano molto tempo ai cigli delle strade, seduti o sdraiati, a non fare nulla. Noi non sappiamo come si fa a non fare nulla. Non ne siamo capaci, ma ammiriamo chi è in grado di farlo.
Non ci resta quindi che osservare e cercare di apprendere il più possibile. Certo non è facile farlo in 10 o 15 giorni di vacanza ma chi sceglie di trasferirsi ha di certo più tempo per apprendere e adattarsi a questo stile di vita più rallentato. Più tempo per imparare l’arte della semplicità e della leggerezza. L’arte dell’hakuna matata (nessun problema) e del qui e ora (al domani ci penso domani).
Il lato meno bello di Zanzibar
Ciò che pesa di Zanzibar è molto soggettivo. Noi possiamo parlare per la nostra esperienza e per quella di molti amici che ci vivono o ci hanno vissuto. Alcune cose si superano facilmente, altre meno. In ogni caso l’adattamento ad una cultura e un ambiente molto distante dal nostro non è cosa per tutti. Lo spirito di adattamento conta davvero molto.
Una lettura affascinante:
Vi consigliamo un romanzo che illustra le due facce di Zanzibar. Si chiama Zanzibar è una bugia e l’abbiamo trovato assolutamente interessante e ben scritto. Ecco qui il link per acquistarlo.
Sperare di stare sempre bene
Un aspetto sicuramente tosto con cui convivere è la sanità scarsa. Per vivere a Zanzibar bisogna godere di ottima salute perché ogni complicazione può diventare incurabile qui. Se avete bisogno di terapie per dolori, se dovete fare un piccolo intervento, curare una malattia un pò importante, o semplicemente andare dal ginecologo.. Insomma se avete bisogno di specialisti sarete costretti a tornare in Italia. Chi vive qui infatti torna sempre nel periodo delle piogge per fare un check completo. Si trovano tutti i medicinali ma non ci sono strutture ospedaliere di qualità a cui affidarsi, a parte poche cliniche a gestione europea.
Cosa si mangia stasera?
Se pensate di trasferirvi a Zanzibar rassegnatevi al fatto che vi mancheranno tante cose buone a cui siete abituati. Ce ne sono di molte altre è vero, ma nessuna cucina del mondo potrà vincere contro quella italiana. Non tanto per la qualità dei prodotti ma per la varietà dei piatti. A Zanzibar ci sono pietanze buonissime, pesce freschissimo, frutta deliziosa. Ma gira e rigira i menù dei ristoranti dopo qualche giorno vi sembreranno un pò ripetitivi. Polpo, calamari, king fish, tonno, riso, patate, verdure varie… e si ricomincia. Menù che per una vacanza apprezzerete un sacco, ma quando si vive lì, a lungo andare stanca, e un pò di nostalgia per la nostra cucina viene. Tanto che spesso gli espatriati frequentano locali e ristoranti di espatriati, che fan trovare a menù anche hamburger, pizza e piatti più internazionali e vari.
Chi vive a Zanzibar non va tutte le sere al ristorante e predilige anche la cucina casalinga. Bisogna però tenere in considerazione che i market non sono forniti come i nostri supermercati. Scordatevi salumi e formaggi. L’offerta di questi prodotti è scarsa e non si ha la varietà e qualità italiana. La carne non è reperibile se non in città e i tagli non sono paragonabili ai nostri. La pasta oramai si trova facilmente, anche se costa parecchio. In generale tutti i prodotti importati hanno costi elevati, come si può facilmente immaginare. Da qualche anno è possibile mangiare un buon gelato quasi ovunque. Fino a pochi anni fa non c’era neanche il gelato. A proposito di vino troverete molta scelta di vini sudafricani (scordatevi gli italiani) e hanno prezzi elevati.
Momenti di blackout
Uno degli aspetti che poco si tollerava di Zanzibar erano i blackout dovuti alla sospensione della corrente elettrica. Parlo al passato perchè oggi avvengono un pò più raramente. Ma qualche anno fa la prassi era 1 ora al giorno verso sera senza corrente.. quando andava bene. Quando andava male si stava anche 24 ore senza. Negli hotel è normale avere generatori pronti a partire. Nelle abitazioni private la gestione può essere costosa e complessa per certi versi. Il tutto si traduce in buio, docce fredde, ventilatori e aria condizionata spente, frigoriferi in blocco, apparecchi elettronici che possono rovinarsi per i cali di tensione.
Pensate che nel 2009/2010 la corrente a Zanzibar andò via per ben 3 mesi a causa di un guasto tecnico. Potete immaginare quanto fu complesso!
Quanto è preziosa l’acqua
L’acqua a Zanzibar è un bene ancora più prezioso e non sempre presente in grosse quantità. Soprattutto durante le stagioni secche, in assenza di pioggia e in presenza di un turismo più intenso, può venire a scarseggiare a causa del prosciugamento di pozzi naturali di acqua dolce. Di conseguenza il prezzo dei rifornimenti di acqua, che avvengono spesso con cisterne, aumenta notevolmente. Non pensate quindi di potervi fare 3 docce al giorno come se nulla fosse.
La pulizia non è proprio il loro punto di forza
Anche se andrete a Zanzibar solo per vacanza vi renderete conto di quanta sporcizia c’è in ogni angolo. Fa venire il nervoso perchè è davvero un contrasto con la bellezza del posto che andrebbe custodito con i guanti di seta. Ultimamente ci sono diverse organizzazioni che cercano di sensibilizzare la popolazione a tenere pulito ma è un’impresa davvero ardua, considerando anche i problemi legati allo smaltimento della spazzatura.
Regole alla zanzibarina
Scordatevi di trovare un sistema di controllo e vigilanza all’italiana. La polizia c’è e la vedrete anche spesso per le strade. Ma purtroppo c’è molta corruzione e in casi di necessità il loro intervento è sempre stato pressoché inutile. Si dimostreranno invece molto efficienti nel chiedere la mancia ai posti di blocco.
La vita con la popolazione locale
I locali vi regaleranno molti sorrisi ma c’è anche l’altro lato della medaglia da considerare. Stringere veri rapporti di amicizia con le persone del posto non è realmente così facile. Tanto che molti italiani escono tra di loro e non sono completamente integrati. Diverso per chi stringe relazione amorosa con una persona del posto. In questo caso è più semplice frequentare compagnie locali. Si percepisce in genere un pò di discriminazione al contrario. Ci si sente bianchi e diversi. Inoltre noi italiani veniamo visti come quelli che stanno bene, che hanno i soldi e quindi polli da spennare o quando va male derubare. I furti possono avvenire causa povertà. Fortunatamente non sono un problema frequente ma si consiglia sempre la massima sicurezza e prudenza.
Cercare lavoro a Zanzibar
Pensare di trovare facilmente un lavoro ben pagato una volta arrivati, non è impresa semplice perché i dipendenti sono principalmente locali. Il governo non consente alti numeri di assunzioni di espatriati (giustamente). Inoltre lo stipendio di un lavoratore locale è molto più basso di quello di espatriati, considerando anche che non c’è il costo elevato del permesso di lavoro.
Chi lavora a Zanzibar per la gran parte dei casi è partito dall’Italia con un contratto di lavoro. Spesso si tratta di lavori in villaggi o hotel di gestione europea (direttori, f&b, animatori, cantanti, assistenti di viaggio) centri diving o centri kite. Oppure ha vissuto diversi anni qui e ha deciso poi di aprire una propria attività (con le difficoltà del caso che approfondiremo tra poco).
Lavorare con la popolazione locale è talvolta snervante: hanno ritmi completamente diversi dai nostri e trovare persone motivate e devote al lavoro è una rarità. Spesso è capitato di formare giovani apparentemente volenterosi per poi vederli scomparire con l’incasso intascato della giornata. I furterelli di questo tipo sono all’ordine del giorno purtroppo. Ed è impensabile fidarsi completamente e affidare a loro le responsabilità della propria attività. Chi ha un’attività a Zanzibar lavora, e tanto anche!
Vivere a Zanzibar con la propria attività
Tanti italiani hanno poi un’attività. Chi nella ristorazione, che nell’ospitalità, chi nell’immobiliare ecc..
Anche in questo caso non pensate che sia semplice!
Innanzitutto bisogna affidarsi a professionisti per farsi seguire a livello burocratico, dall’acquisto dello spazio o dell’attività, alle pratiche per lo svolgimento.
Vi consigliamo di dare un occhio anche a questo articolo se siete in cerca di un immobile per un’attività a Zanzibar.
Dovete valutare molto bene la zona facendo tutte le considerazioni del caso. Nelle zone più turistiche le attività sono più costose ma lavorano maggiormente. In zone meno battute si possono trovare prezzi più abbordabili ma è una bella scommessa. Sicuramente considerate che Zanzibar è in piena evoluzione e sta crescendo di anno in anno. Zone che prima avevano solo la prima linea ora vedono resorts costruiti in seconda, terza, quarta linea.
Partite con le idee chiare!
Vivete per un pò sull’isola per rendervi conto davvero di cosa potrebbe funzionare e cosa no. E’ importantissimo conoscere bene il territorio in cui si vuole aprire una sturtup. Socializzate con la gente del posto e con gli espatriati. A Zanzibar arriverà sicuramente il momento in cui si avrà bisogno di un aiuto e entrare in una comunità di persone è importante. In poche parole vi consigliamo di non arrivare a fare i gradassi coi piedi di piombo. Entrate con delicatezza, senza pestare i piedi a nessuno e conservate tanta umiltà, presupposto importante per farsi volere bene.
I costi in generale non pensate siano una passeggiata. Non si mette in piedi un resort con 50.000 euro. Se volete considerare una partenza da zero sappiate che seguire la costruzione di una struttura è molto impegnativo. Fatelo con le spalle coperte perchè gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. E oltre a quelli bisogna fare i conti con normative non sempre chiare, un sistema giuridico inaffidabile, una corruzione di base fastidiosa, una serie di problematiche idriche/elettriche di cui parlavamo sopra e un sistema che in generale presenta delle lacune.
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Vivere a Zanzibar per volontariato
Sono tanti gli italiani che hanno associazioni di volontariato e partecipano attivamente allo sviluppo del paese. Si tratta soprattutto di associazioni che sostengono le scuole e la formazione dei bambini. Non pensate che sia un gioco da ragazzi. Assolutamente! Chi lo fa si fa un “gran mazzo” da mattina a sera sia per gestire i progetti vari (acquedotti, ristrutturazioni, permessi..) sia per star dietro ai bimbi. Ci vuole grande devozione e senso umanitario.
Vivere a Zanzibar da pensionato
Ci sono viaggiatori che si innamorano di Zanzibar e si promettono di mollare quando possibile la vita in Italia e godersi la pensione tra palme e spiagge bianche. E’ il sogno di molti ma non fa per tutti. Dopo una certa età non sempre è facile lasciare i comfort e adattarsi. E come abbiamo spiegato sopra, Zanzibar richiede molto spirito di adattamento. Per un anziano il clima potrebbe essere troppo umido da sopportare. Il costo della vita è più basso ma di contro i servizi sono scarsi. La distanza dall’Italia e dagli affetti non è poca. E per ultimo ma cosa più importante bisogna godere di perfetta salute perchè come abbiamo già ripetuto più volte Zanzibar non eccelle dal punto di vista sanitario. Molte cure sarebbero inadeguate, senza parlare di emergenze più importanti. Man mano che si invecchia in genere si ha maggiormente bisogno di assistenza sanitaria e scordatevi di sentirvi al sicuro a Zanzibar da questo punto di vista.
Quanto costa un alloggio?
Un trasferimento presuppone un posto sicuro in cui alloggiare. Chi lavora in resort e villaggi è solitamente ospitato all’interno della struttura in una zona dedicata allo staff. Chi si trasferisce a Zanzibar senza un’attività di questo tipo deve invece cercare un alloggio e non sempre è cosa facile se si vuole spendere poco. Occorre essere in loco per trovare una casa in affitto. L’affitto varia a seconda della zona e dei comfort presenti. Le case in stile europeo costicchiano. Ci si ricollega al discorso di prima: vuoi una casa con guardia, generatore pronto a partire quando va via la corrente, acqua sempre disponibile, manutenzione costante? A Zanzibar tutto questo si paga a caro prezzo. Se invece hai grande spirito di adattamento potrai trovare soluzioni un pò più economiche. Anche per l’acquisto di un immobile vale lo stesso. Le case sul mare costruite da europei non le tirano dietro ma sicuramente si può contare su maggiore comfort e sicurezza. Puoi vedere nel nostro articolo dedicato, le ultime proposte di case in vendita a Zanzibar.
Cercare la felicità a Zanzibar
Se per qualsiasi ragione avete la sensazione di non essere felici dove siete e volete scappare a Zanzibar per trovare la felicità, aspettate un attimo e riflettete bene. Non è il posto che può donarvi serenità. Zanzibar non è così magica da guarire ogni malessere. Anzi, se non si è sereni in terra di “casa” potrebbe essere ancora più dura in un posto dove siamo stranieri. All’inizio può abbagliare, ma a lungo andare il malessere si ripresenterebbe se fa parte di voi. La felicità va cercata dentro. Nessun posto può regalarcela. Va conquistata a fatica. Zanzibar potrà insegnarci di certo a vivere più lentamente, a trovare più pace. Ma non è la soluzione per chi sente dentro la sensazione di dover scappare.
Conclusione
Vi abbiamo fatto un quadro di massima sul vivere a Zanzibar. Dopo tanti anni si può sentire la mancanza di casa, delle persone care, delle abitudini più italiane, di un pò di civilizzazione. Un cinema, un negozio, un ristorante con un menù diverso..
La noia prende il sopravvento anche a Zanzibar una volta entrati nella routine. Quindi le cose son due: o si sta davvero bene e ci si sente gratificati dal lavoro e dalle persone che si frequentano, oppure il mare e le spiagge bianche bellissime diventeranno invisibili agli occhi di chi non è più in grado di apprezzarle. Se senti che è il posto che fa per te però non aspettare, e realizza il tuo sogno di trasferirti a vivere Zanzibar. Per qualche consiglio siamo qui!