Se stai pensando ad un viaggio a Zanzibar con safari sei nel posto giusto!
Quando avrai finito di leggere saprai davvero tutto ciò che ti occorre per conoscere le tipologie di Safari da Zanzibar, gli specialisti che li organizzano e i prezzi.
Quando pensiamo a un viaggio in Africa, ci vengono in mente sia candide spiagge che fanno da cornice al blu incontaminato dell’Oceano, sia immagini legate alla natura e agli animali che popolano da sempre il Continente Nero.
La Tanzania è una delle eccellenze africane in assoluto che soddisfa le esigenze di ogni tipo di viaggiatore grazie al forte connubio tra mare e natura. Infatti è l’ideale sia per chi ama il mare grazie alle sue meravigliose isole come Zanzibar sia per chi vuole ricongiungersi con la vera essenza della natura grazie alle esperienze uniche di Safari.
Curiosità
“Safari” in Swahili significa letteralmente “viaggio”. Un viaggio che si dirige alla scoperta di angoli remoti, di vita selvaggia, di natura allo stato primordiale.
Un viaggio che va alla scoperta della bellezza sconfinata della vera Africa, che dona sensazioni uniche a tutti quelli che sceglieranno di vivere l’esperienza in prima persona immergendosi anima e corpo in un viaggio di ritorno alle origini dell’umanità.
Si può organizzare un safari a Zanzibar?
Molti ci chiedono se è possibile organizzare un Safari a Zanzibar. Certo che si può! O meglio si può abbinare a Safari + Zanzibar o Zanzibar + Safari.
Vedremo infatti in questo articolo quali sono le possibilità per abbinare il mare alla fantastica esperienza nella savana.
Ci teniamo infatti a precisare che Zanzibar offre la possibilità di scoprirla attraverso escursioni di mare e terra ma non offre possibilità di safari all’interno del suo territorio. Per fare un safari partendo da Zanzibar bisogna quindi dirigersi verso la terraferma e volgere lo sguardo allo sterminato continente africano. È proprio in Tanzania che bisogna indirizzare l’attenzione per organizzare un Safari in uno dei suoi principali parchi naturali.
La Tanzania: da Zanzibar ai safari nel grande continente
La Tanzania si estende su una superficie di 947 mila km quadrati ed è al trentunesimo posto in classifica tra i più grandi Paesi del mondo. Presenta una morfologia variegata grazie ai diversi habitat e puó annoverare tra le sue bellezze naturali alcuni record. A nord-est è prevalentemente montuosa e qui svettano il mitico Kilimangiaro (5895 metri slm), il monte più alto di tutto il continente africano e le Pare Mountains. Nella stessa area si trova anche il Monte Meru (4566 metri slm), la quarta montagna più alta d’Africa e la seconda della Tanzania. Spostandoci a nord-ovest, invece, troviamo la zona dei Grandi Laghi dove ci sono il Lago Vittoria (il più grande lago del continente africano) e il lago Tanganyika (il piú profondo d’Africa conosciuto per le specie di pesci endemici). Tutta la Tanzania centrale infine si presenta come un immenso altopiano che degrada fino alla costa orientale dove incontra l’Oceano Indiano.
La Tanzania è regione di grandi parchi naturali, distese infinite di savane e foreste dove l’occhio si perde, dove la natura e gli animali sono protagonisti indiscussi, dove le emozioni dei visitatori incontrano i colori, i sapori e i rumori della vera Africa. Appena atterrati in Tanzania una strana nostalgia pervade immediatamente i sensi: è già il Mal d’Africa che non tarda ad arrivare.
Ogni parco ha diverse caratteristiche che danno vita a uno spettacolo incredibile che lascia a bocca aperta ogni viaggiatore: benvenuti in Africa.
Cosa vedere abbinando Zanzibar a un Safari
Unire una vacanza a Zanzibar ad un safari è la più bella esperienza che si possa realizzare! Ecco cosa potrete esplorare nel vostro viaggio in Tanzanzia:
Zanzibar e safari: i grandi parchi tanzaniani
I parchi del nord
Di seguito un cenno ai meravigliosi Parchi del Nord della Tanzania, famosi per la natura incredibile e per la ricca fauna che li popola.
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Per vedere ogni giorno una foto dei posti più belli di Zanzibar.
Ngorongoro
Quasi al confine con il Kenya troviamo l’area di conservazione Ngorongoro, che copre una superficie di 8.300 km quadrati e si estende su vaste distese di pianure montuose, savana, boschi e foreste, dalle pianure del Parco Nazionale del Serengeti a nord-ovest al braccio orientale della Great Rift Valley.
L’area di conservazione è famosa per il suo grande cratere vulcanico: il cratere Ngorongoro. Dopo un lungo tratto di strada irregolare, si arriva sul bordo del cratere (la caldera si trova a circa 2.200 metri slm) e lo scenario che si presenta davanti agli occhi è unico al mondo e di una bellezza mozzafiato.
Il cratere si è formato circa 3 milioni di anni fa, quando un vulcano gigante è esploso e il cono della caldera vulcanica è crollato verso l’interno. Scendere nel cratere significa visitare uno dei parchi più unici in Africa, un luogo senza tempo, dove tutto sembra sospeso e surreale. È uno dei più incredibili ecosistemi al mondo, brulicante di vita: qui convivono più di 25.000 animali, sia piccoli sia grandi.
Oltre a leoni, bufali, zebre, giraffe, ippopotami, elefanti e gnu, Ngorongoro non delude gli appassionati di birdwatching grazie alle numerose specie di uccelli, tra cui i fenicotteri. Inoltre è uno dei pochi posti dove è possibile avvistare il rinoceronte nero, che purtroppo è sempre più raro in Africa in quanto rischia l’estinzione.
Serengeti
Al confine con il Ngorongoro, si trova il Parco Nazionale del Serengeti, un’immensa area protetta di circa 15 mila km quadrati. ‘Serengit’ in lingua masai significa “pianura sconfinata”. Ed è proprio così che il parco si presenta davanti ai visitatori: distese infinite di pianure con diverse sfumature di colori.
Serengeti rappresenta una delle classiche cartoline africane per eccellenza del nostro immaginario: ampie savane a perdita d’occhio e qualche acacia disseminata qua e là, in particolare nella parte centro meridionale che si chiama Valle Seronera ed è il luogo dove i viaggiatori vivono maggiormente le esperienze di safari.
L’area settentrionale è più collinare e rocciosa e a Nord il parco confina con la riserva Masai Mara in Kenya: il confine è segnato dal fiume Mara. Diverse aree del Serengeti sono punteggiate di ‘koppies’, affioramenti granitici che spuntano dalle pianure. Il Serengeti è incredibile: l’immensità del paesaggio incontra il profondo azzurro del cielo per dare vita a un tripudio di colori unici.
Serengeti è uno dei santuari di fauna selvatica più famosi del mondo grazie al grandissimo numero di animali che si possono avvistare. Oltre ai grandi felini (ghepardi, leopardi e leoni), si incontrano grandi mandrie di bufali, piccoli gruppi di elefanti e giraffe, zebre, gnu e molte antilopi come eland, topi, kongoni e impala. Inoltre è possibile avvistare le iene maculate e gli sciacalli. Il Serengeti è famoso per la sua migrazione annuale degli gnu, di cui leggerete in un paragrafo dedicato.
Tarangire
A circa 100 km da Arusha si trova il Tarangire National Park che, con un’estensione di 2.600 km quadrati, è il sesto parco nazionale più grande della Tanzania. Questo parco prende il suo nome dal fiume Tarangire che lo attraversa e che ‘nutre’ numerose paludi e zone verdi attorno alle quali un’alta concentrazione di animali si riunisce a bere e a nutrirsi di pascoli freschi in particolare durante la stagione secca. Questo regala ai visitatori meravigliose esperienze di safari.
Nel parco ci sono 3.000 elefanti (una delle più grandi popolazioni di elefanti in Africa) e un gran numero di gnu, zebre, giraffe, bufali, gazzelle, kudu, eland, dik-dik, leopardi, leoni e ghepardi. La flora del Tarangire offre uno spettacolo naturale incredibile: infatti, oltre alle acacie tipiche della savana, il parco è caratterizzato da una vasta quantità di giganteschi baobab secolari che sembrano disegnare il cielo e le colline selvagge con la loro forma particolare. Inoltre il Tarangire ospita più di 500 diverse specie di uccelli e da novembre ad aprile ci sono tanti uccelli migratori.
Lake Manyara National Park
A circa 130 km da Arusha è situato il Lake Manyara National Park che si estende su un’area di 330 km quadrati. Il parco è caratterizzato da una grande biodiversità: pianure, foreste, boschi di acacia, corsi d’acqua, uno scenario naturale con lo sfondo di una cornice d’eccellenza, la Great Rift Valley.
All’interno del parco si trova l’omonimo lago Manyara (la cui superficie è di 230 km quadrati) che, insieme al parco stesso, offre bellissime esperienze di safari. Oltre ai numerosi pellicani e fenicotteri, che spesso si adagiano sull’acqua quasi a creare l’effetto ottico di un ‘tappeto’, il lago e le sue sponde ospitano più di 400 specie di uccelli: per esempio gli aironi e le cicogne.
Nelle foreste è possibile incontrare le aquile, le faraone e i buceri. Il parco è famoso per i leoni che qui hanno la particolarità di arrampicarsi sugli alberi. Inoltre le esperienze di safari in questo parco offrono incontri con elefanti, giraffe, zebre, gnu, impala e facoceri.
Arusha National Park
A circa mezz’ora di strada dalla città di Arusha si trova l’Arusha National Park.
Il parco è meno famoso e meno visitato rispetto agli altri parchi del Nord, in quanto ha un basso numero di predatori. Per questo motivo non viene quasi mai proposto per una prima esperienza di safari in Tanzania. Nonostante questo, il parco regala panorami davvero mozzafiato grazie al cratere Meru a Ovest, al cratere Ngurdoto a Sud-Est, alle praterie di savana e ai laghi Momella che si trovano a Nord-Est.
Il maestoso Monte Meru domina il parco: si tratta della seconda vetta più alta della Tanzania (4.566 m) e la quarta montagna più alta di tutta l’Africa. L’ultima eruzione del vulcano è avvenuta nel 1910 e i numerosi piccoli crateri nelle vicinanze sono segni che il Monte Meru era un tempo un vulcano molto attivo. Ancora oggi è considerato un vulcano in attività.
I paesaggi del parco sono molto diversificati offrendo un bel mix di flora e fauna, grazie alle praterie e alla fitta foresta pluviale. Una sensazione surreale di pace, accompagnata dal canto degli uccelli, pervade i visitatori alla vista dei laghi Momella: si tratta di sette laghi alcalini che sono alimentati sia da corsi d’acqua sotterranei sia dall’acqua piovana durante la stagione delle piogge. Ogni lago ha una diversa concentrazione di sale e per questo motivo ognuno sembra avere una colorazione con sfumature diverse. È possibile godere della tranquillità del lago facendo una gita in canoa sul lago piccolo. In riva al lago è facile incontrare le antilopi d’acqua e gli uccelli acquatici come cormorani, martin pescatori e i bellissimi fenicotteri. Il parco ospita anche bufali, facoceri, zebre e giraffe.
Nella lussureggiante foresta nella zona del cratere Ngurdoto è possibile avvistare la scimmia colobo e la scimmia mitis. Pur essendo presenti, non è facile avvistare gli elefanti e i leopardi per il loro continuo movimento. È possibile scalare la vetta del vulcano in tre giorni godendo dei diversi ecosistemi che offre l’itinerario (praterie, torrenti, foresta) fino alla vetta dove il paesaggio diventa di roccia e cenere. Inoltre durante la salita è possibile avvistare molti animali. Dalla vetta del Monte Meru si vede la vetta innevata del maestoso Kilimanjaro.
La grande migrazione del Serengeti
Ogni anno oltre un milione di gnu, insieme a 200.000 zebre e 300.000 gazzelle, migra alla ricerca di acqua e pascoli freschi regalando uno spettacolo naturale unico al mondo. I predatori seguono la migrazione e gli avvistamenti dei grandi felini mentre vanno a caccia regalano scene molto emozionanti. E mentre i leoni cacciano, non molto lontano si vedono le iene e gli sciacalli pronti in attesa.
Il flusso migratorio degli animali è ciclico in quanto segue le piogge. All’inizio di novembre cominciano le brevi piogge e a fine novembre gli gnu arrivano nel Serengeti dove rimangono fino marzo per nutrirsi di pascoli freschi. Ad aprile gli ungulati si muovono e attraversano le pianure dirigendosi verso Nord alla ricerca di acqua ed erba fresca. A giugno gli gnu arrivano sul fiume Grumeti radunandosi in mandrie di numerosi esemplari.
C’è sempre un pò di titubanza prima di attraversare il fiume perchè gli animali sanno della presenza dei coccodrilli, ma poi l’istinto ha il sopravvento e lo attraversano. A luglio e agosto gli gnu continuano il loro ‘viaggio’ verso Nord attraversando il Parco Nazionale del Serengeti. Qui a Nord il fiume Mara segna il confine del Serengeti con la riserva Masai Mara in Kenya e rappresenta l’ostacolo più insidioso della migrazione. Infatti davanti al fiume ci sono scene di confusione degli animali che prima di attraversare fanno avanti e indietro bloccandosi di fronte alle sponde del fiume stesso perchè hanno paura dei coccodrilli. Ma ancora una volta la natura segue il proprio corso e il fragore degli zoccoli degli gnu che attraversano rimbomba nel silenzio della natura africana.
A ottobre gli gnu migrano di nuovo dirigendosi a Sud e a novembre il ciclo della migrazione ricomincia.
Il Kilimanjaro
Oltre a essere la montagna più alta d’Africa, il Kilimanjaro (anche comunemente noto come il tetto dell’Africa) è uno dei vulcani più grandi del mondo (non è un vulcano estinto ma dormiente). Il suo picco massimo, alto 5.895 metri, si chiama Uhuru Peak (in Kiswahili: vetta della libertà). Gli altri tre picchi vulcanici principali sono Kibo, Shira e Mawenzi.
Con la sua vetta sempre innevata, il Kilimanjaro si erge isolato in mezzo alla savana dominando maestoso sul Kilimanjaro National Park, che è uno dei parchi principali della Tanzania e si estende su una superficie di oltre 750 km quadrati. Il parco viene principalmente visitato da chi si reca per scalare la vetta della montagna e dal 1987 è riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Sia il parco sia la montagna sono un grande esempio di biodiversità.
Il monte ha diverse zone di vegetazione dal punto più basso a quello più alto grazie alle fasce climatiche differenti che si incontrano risalendo fino alla cima: pendii, foreste, brughiere, deserto alpino fino al raggiungimento della vetta. La montagna è riccamente popolata di specie animali, in particolare di mammiferi. Nel parco vivono più di 140 specie di mammiferi, tra cui primati, predatori e antilopi.
Il trekking sul Kilimanjaro è uno tra o più popolari al mondo, perchè si può salire senza corde, senza alcuna attrezzatura speciale per l’arrampicata e senza esperienze precedenti. Pur non essendo necessaria alcuna competenza tecnica, sicuramente un minimo di esperienza può fare la differenza. Il problema principale durante la scalata della montagna è l’altitudine, inoltre ci vogliono parecchi giorni per arrivare sulla cima più alta dove la temperatura arriva anche a -30° e c’è ovviamente un basso livello di ossigeno.
Si possono scegliere tra sei itinerari di arrampicata che variano per lunghezza, e quindi tempo di salita, scenari e livelli di difficoltà:
1. La Marangu Route, l’unica via di salita che offre alloggio nei rifugi; 2. La Machame Route, la via di arrampicata più popolare; 3. La Rongai Route, l’itinerario più semplice; 4. La Shira Route, meno graduale, già dal primo giorno porta a una certa altitudine; 5. La Lemosho Route, molto bella ma maggiormente costosa; 6. La Umbwe Route, la via più spettacolare ma anche la più impegnativa.
I parchi del Centro/Sud
Adesso ci immergiamo nella natura e nel silenzio della Tanzania più remota.
Selous Game Reserve
A poco più di 200 km dalla città di Dar Es Salaam, nella Tanzania del Sud, si trova la Selous Game Reserve, la più grande riserva nazionale protetta di tutto il Continente Nero e una delle più grandi del mondo. La riserva, che si estende su un’area di 54.600 km quadrati, è stata istituita nel 1922 e nel 1982 è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco grazie alla ricchezza di fauna selvatica e ai diversi scenari naturali che offre.
La Selous offre una fuga dalle grandi quantità di persone che scelgono i safari nei parchi del Nord e allo stesso tempo offre una straordinaria esperienza di immersione nella natura selvaggia con una ricca fauna selvatica. La riserva è attraversata, nella parte centrale, dal fiume Rufiji, che è il fiume più grande della Tanzania. Questo fiume dà vita a una rete di canali, laghi e paludi, che, insieme alla vegetazione della riserva, creano un ecosistema davvero unico. Il fiume divide la riserva in due sezioni principali: Selous del Nord e Selous del Sud.
La parte settentrionale (circa il 20% della riserva) è riservata ai safari fotografici, mentre la parte meridionale (80% della riserva) è utilizzata quasi esclusivamente come riserva di caccia. La Selous è popolata da tantissimi animali, tra cui bufali, leoni, gnu, zebre, ippopotami, impala, antilopi, leopardi, coccodrilli e iene. Inoltre è uno dei pochi santuari di fauna selvatica dove incontrare le antilopi puku, le antilopi zibellino e i licaoni (che sono i cani selvatici africani). Nella Selous è presente anche un elevato numero di elefanti, anche se, a causa del bracconaggio, si è ridotto.
Anche gli appassionati di birdwatching non rimarranno delusi, in quanto nella Selous sono presenti oltre 400 specie di uccelli, per esempio il martin pescatore, il pellicano dal dorso rosa, l’aquila pescatrice, la cicogna dal becco giallo, il bucero e le cicogne trampoliere. Oltre ai classici safari con la jeep, è possibile fare i safari a piedi, per apprezzare appieno la bellezza e la serenità di questa remota riserva, e i safari in barca sul fiume, per avere un incontro ravvicinato con i coccodrilli e gli ippopotami.
La riserva prende il nome da Frederick Courteney Selous, cacciatore e capitano dei fucilieri britannici che qui ha trovato la morte durante un combattimento del 1917 contro l’esercito tedesco. Durante la vostra permanenza molto probabilmente passerete nelle vicinanze della sua tomba: F.C. Selous Grave.
È consigliabile visitare la Selous nel periodo che va da giugno a marzo.
Mikumi National Park
Al confine con la Selous Game Reserve si trova il Mikumi National Park.
Il parco è stato istituito nel 1964, attualmente è il quarto parco nazionale più grande della Tanzania e si estende su un’area di 3.230 km quadrati. Grazie alla vicinanza con la Selous, il Mikumi fa parte del suo ecosistema ed è quindi popolato da un’alta densità di animali selvatici. Il parco regala bellissime esperienze di safari sia per la fauna sia per la sua ricca vegetazione.
Il Mikumi si trova a circa 280 km da Dar es Salaam ed è attraversato dalla strada che congiunge Dar ad Iringa. Infatti può essere raggiunto sia con il pullman sia con il piccolo aereo che atterra direttamente sulla air strip in mezzo alla savana. Il parco è situato in mezzo alle montagne (Arc Mountains): le più famose sono le montagne Uluguru e Malundwe che fanno parte dell’arco orientale. Il picco più alto delle montagne Malundwe raggiunge i 1.250 metri. A Ovest e a Nord si trovano le colline Mazunyungu, Madzini e Mbesera.
Il suo ambiente unico tra le montagne e le colline offre al parco luci e riflessi che eplodono in un tripudio scenografico di colori. La natura è molto variegata: si incontrano pianure alluvionali con alberi di acacia e baobab, savana, boschi fitti e pianure. Il parco ospita grandi branchi di elefanti, bufali, zebre, gnu, iene, leopardi, leoni, antilopi zibellino e grandi kudu. Per quanto riguarda le giraffe, qui si trova una specie endemica (nata dall’incrocio tra le giraffe masai e le giraffe reticolate). Inoltre è possibile vedere i leoni che si arrampicano sugli alberi (uno dei pochi posti insieme a Lake Manyara).
Il Mikumi ospita più di 400 specie di uccelli tra quelli che hanno l’habitat permanente e le specie migratorie. Gli uccelli più avvistati sono la otarda nera, l’uccello segretario, il picchio, la faraona, gli aironi e le aquile pescatrici.
Il periodo consigliato per visitare il parco è quello che coincide con la stagione secca e cioè tra giugno e febbraio/marzo.
Ruaha National Park
Sempre nella zona centro/sud si trova il Parco Nazionale Ruaha che, con un’estensione di 13.000 Km quadrati, è il secondo parco nazionale più grande della Tanzania. Essendo situato in una posizione remota (si trova a oltre 600 Km ad ovest di Dar Es Salaam) e di difficile accesso, il Ruaha è solitamente poco visitato dai turisti e conserva un fascino selvaggio e incontaminato. Infatti è possibile raggiungere il parco per via aerea con voli interni sia da Dar Es Salaam della durata di un paio di ore sia dalla Selous Game Reserve della durata di un’ora e mezza (alcuni viaggiatori abbinano nel loro viaggio i safari nella Selous e nel Ruaha).
A differenza della Selous, che è verdeggiante, il Ruaha è arido e appena si arriva, la prima caratteristica che colpisce, oltre ai colori della savana, sono i baobab che ‘seguono’ l’orizzonte in ogni direzione. Il parco è uno dei luoghi più belli e incontaminati della Tanzania, dove i paesaggi lasciano letteralmente senza fiato e le esperienze di safari sono spettacolari.
Il Ruaha deve il suo nome proprio al fiume “Great Ruaha”, che ne delimita il confine orientale e che rappresenta uno dei punti cruciali per l’avvistamento degli animali nel parco stesso. Il Great Ruaha River è famoso per le sue spettacolari gole e a ridosso del fiume sarà facile avvistare ippopotami e numerosi coccodrilli. Oltre a bufali, leopardi, elefanti, giraffe, impala, iene e zebre, nel parco vivono il 10% della popolazione mondiale di leoni, una delle quattro popolazioni di ghepardi dell’Africa Orientale e la terza più grande popolazione di licaoni al mondo. Inoltre il Ruaha si caratterizza per la presenza di oltre 500 diverse specie di uccelli.
Il Lago Tanganika e i suoi parchi:
Mahale Mountains National Park e il Gombe National Park
Il Lago Tanganyika è il secondo lago più grande dell’Africa orientale, il lago di acqua dolce più lungo del mondo (circa 660km) e il secondo più profondo del mondo (1.436 metri) subito dopo il lago Baikal in Russia. Segna il confine centro-sud occidentale della Tanzania con gli stati del Congo, Burundi, Zambia e si trova nell’estremità meridionale della Rift Valley occidentale.
I fiumi più grandi che sfociano e ‘alimentano’ il lago sono il Malagarasi, il Ruzizi e il Kalambo, che ha una delle cascate più alte del mondo (215 metri). È una riserva di acqua di notevole importanza economica per la regione: infatti lungo le coste del lago crescono le palme da olio e si coltivano riso e colture di sussistenza. Anche la pesca è un’attività molto importante, infatti, grazie al suo isolamento ecologico, il lago è famoso per ospitare moltissime specie endemiche di fauna ittica, che includono oltre 250 specie di ciclidi. I ciclidi sono pesci molto popolari per i loro colori vivaci e rendono il lago una destinazione eccezionale anhe per lo snorkeling e per le immersioni.
Uno degli importanti porti situati lungo il lago Tanganyika è Kigoma in Tanzania. Sulle rive selvagge del Lago Tanganyika si trovano i parchi Gombe National Park e Mahale Mountains National Park.
Il Gombe National Park è il parco nazionale più piccolo della Tanzania, ha un’estensione di 52 km quadrati ed è un luogo selvaggio caratterizzato da foreste lussureggianti. L’attrazione principale del parco sono le famiglie di scimpanzè che vivono qui. È possibile partecipare alle passeggiate guidate che accompagnano i visitatori nella profondità della foresta per osservare gli straordinari primati, e sedersi con loro è un’esperienza straordinaria. Il parco è diventato famoso grazie a Jane Goodall, la primatologa e antropologa che ha trascorso molti anni nelle sue foreste cominciando i suoi importanti studi sui primati nel 1960. Oltre agli scimpanzè, altre specie di primati vivono nel Gombe, come scimmie colobi e babbuini. Inoltre ci sono antiolpi e una vasta varietà di specie di uccelli.
Vicino al Gombe incontriamo il Mahale Mountains National Park, che ospita la più grande popolazione al mondo di scimpanzè (circa 1.000 esemplari). Anche al Mahale è possibile partecipare alle passeggiate guidate per addentrarsi nella foresta a incontrare questi primati: la passeggiata può durare anche fino a 3 ore. Guardare gli scimpanzè mentre mangiano, mentre si puliscono, mentre litigano e si prendono cura dei loro piccoli è davvero un’esperienza indimenticabile. Il parco ha un’estensione di 1.613 km quadrati e ha una natura molto rigogliosa, selvaggia e variegata, che comprende foreste, praterie e boschi. Nella zona si possono incontrare anche leoni, bufali, leopardi, giraffe e zebre. Sia il Gombe sia il Mahale sono raggiungibili solo tramite barca dal lago Tanganiyca e la loro posizione remota li rende incontaminati regalando uno spaccato d’Africa davvero primordiale.
Katavi National Park
Il Katavi National Park si trova in una posizione molto remota nella Tanzania sud-occidentale ed è il terzo parco più grande della Tanzania (ha un’estensione di circa 4.500 km quadrati). Il parco prende il nome da un cacciatore di nome Katabi il cui spirito, secondo una leggenda locale, vive in un albero di tamarindo vicino al lago Katavi.
Durante i safari è possibile andare a vedere l’albero ai cui piedi la gente del posto lascia ancora offerte in cerca di benedizione. La sua posizione ha contribuito a fare in modo che il parco abbia ogni anno pochi visitatori e che quindi rappresenti un pezzo d’Africa davvero incontaminato e ancestrale. È possibile raggiungerlo con voli di linea bisettimanali da Dar Es Salaam. Infatti via terra implicherebbe un viaggio di due tre giorni di auto.
Il Katavi è molto selvaggio ed è caratterizzato da una grande varietà di habitat naturali: vanta ripide scogliere, pianure alluvionali, boschi, praterie, laghi e foreste. I numerosi corsi d’acqua delle pianure sono popolati da una grande quantità di coccodrilli e ippopotami. Nel parco vivono le più numerose mandrie di bufali del mondo e abbondanti quantità di altra fauna selvatica tra cui elefanti, zebre e giraffe. Inoltre ci sono molti predatori: leoni, leopardi, ghepardi, licaoni e iene.
Il fiume Katuma attraversa il parco e durante la stagione secca si prosciuga dando forma a pozze fangose dove poter osservare un gran numero di ippopotami che nelle pozze stesse provocano combattimenti tra maschi. Fare un safari nel Katavi significa passare anche giorni interi senza incontrare altre persone, godendo del silenzio e della natura selvaggia africana.
Gli alloggi per il Safari
In tutti i parchi Nazionali della Tanzania che abbiamo citato e raccontato nell’articolo sono presenti lodge, campi tendati, camping, e c’è anche la possibilità di fare safari in campi tendati mobili, strutture ricettive di differenti caratteristiche che offrono soggiorno e ristoro ai visitatori. Ci sono soluzioni per tutte le tipologie di viaggiatori, escursionisti, esploratori e soluzioni luxury. Ovviamente in base al vostro budget e alla tipologia di safari che avete in mente potrete optare per un alloggio adatto alle vostre esigenze.
Come raggiungere i Parchi
I principali parchi sono tutti raggiungibili per via aerea o via terra con auto e pullman.
Le città principali da cui partire per i giorni di safari, arrivando con voli internazionali dall’Italia o con voli interni da Zanzibar nei rispettivi aeroporti, in Tanzania, sono:
– Arusha per tutta la zona dei parchi del Nord
– Dar es Salaam per tutti i parchi del centro sud
Affidandosi ad operatori turistici, solitamente da Arusha per i safari nei Parchi del Nord si va via terra, invece da Dar Es Salaam si raggiungono i Parchi del Sud con piccoli voli di linea che atterrano direttamente sulle air strip in mezzo alla savana. Anche per gli spostamenti tra i parchi del Sud e tra i parchi più remoti si utilizzano i voli.
Il sistema stradale della Tanzania non è ovviamente al livello dei paesi avanzati e le distanze/comfort del viaggio ne risentono.
Se scegliete di partire per i safari da Zanzibar, è possibile valutare un trasferimento anche via traghetto fino a Dar e poi spostarvi con i mezzi su gomma (o, come menzionato sopra, da Zanzibar in aereo fino a Dar e poi via terra). È importante tenere presente che optare per queste due ultime soluzioni significa avere bisogno di più tempo a disposizione trattandosi di lunghe distanze.
Periodo migliore per un Safari
Il periodo migliore per effettuare un Safari coincide con la stagione “secca” quella cioè con meno probabilità di pioggia. In questo periodo infatti la vegetazione è scarna ed è possibile avvistare con più facilità gli animali che andranno a ripararsi nelle zone d’ombra degli alberi e tenderanno ad avvicinarsi tutti nelle pozze d’acqua per abbeverarsi. I mesi da evitare sono sicuramente quelli di Aprile e Maggio. I Parchi infatti sono solitamente chiusi e inagibili. Ottimi i mesi che vanno da Luglio a Ottobre/Novembre nonché i mesi di Gennaio e Febbraio fino a metà Marzo. Proprio in questo periodo nei parchi del Nord avvengono le famose migrazioni di massa all’interno del Serengeti. Spettacolo suggestivo e impressionante.
Come organizzare un viaggio abbinando Zanzibar ad un safari in Tanzania
Suggeriamo a tutti i viaggiatori che vogliono immergersi nella natura selvaggia della savana di valutare le diverse opzioni e di scegliere prima della partenza come vivere questa esperienza, in base alle proprie esigenze e preferenze. Per chi parte dall’Italia e vuole dirigersi a Zanzibar, ma allo stesso tempo fare una o più esperienze di safari, la soluzione migliore è quella di combinare alcuni giorni di safari con alcuni giorni sulle splendide spiagge dell’isola di Zanzibar o delle isole di Mafia e di Pemba.
Soluzioni per un viaggio che unisce safari e Zanzibar
Di seguito troverete un approfondimento sulle due soluzioni per il vostro viaggio in Tanzania combinando safari e mare:
• Safari con partenza dall’Italia e arrivo diretto in Tanzania con successivo spostamento a Zanzibar
• Safari organizzato partendo da Zanzibar con rientro a Zanzibar
Safari con partenza dall’Italia e arrivo diretto in Tanzania
In questo caso scegliete di effettuare subito il safari al vostro arrivo in Tanzania, con successivo soggiorno a Zanzibar o sulle altre isole.
Optando per questa soluzione l’arrivo del volo internazionale dall’Italia è previsto in uno degli aeroporti internazionali della Tanzania. Se scegliete i safari nei parchi del Sud, l’aeroporto di arrivo è a Dar Es Salaam, se scegliete i safari nei parchi del Nord l’aeroporto di arrivo è ad Arusha. La maggior parte delle compagnie aeree intercontinentali hanno, nella loro programmazione, scali in questi aeroporti.
Dopo i giorni di safari potete proseguire il viaggio verso la meravigliosa isola di Zanzibar, raggiungibile con volo interno sia da Arusha sia da Dar Es Salaam.
Optando per questa soluzione bisogna rinunciare alla comodità di un veloce volo charter e programmare l’itinerario con voli di linea.
Per l’organizzazione di un viaggio di questo tipo è importante scegliere un consulente di viaggio affidabile e riconosciuto, che conosca bene tutti i parchi e che possa farvi affrontare l’esperienza con emozione e in sicurezza.
Prezzi Safari in Tanzania con partenza dall’Italia
I prezzi per l’organizzazione di un viaggio in Tanzania partendo dall’Italia sono molto variabili, a maggior ragione per il fatto che la tipologia di viaggio è altamente personalizzata e su misura e quindi i fattori considerare sono tanti.
Ecco i principali elementi da tenere in considerazione:
• La variazione della tariffa aerea: infatti trattandosi di voli di linea la quota cambia in base alla compagnia, al periodo di effettuazione del viaggio, ai giorni della partenza e alla fascia tariffaria disponibile (infatti consigliamo di prenotare sempre qualche mese prima)
• La variazione della quota di pernottamento: anch’essa varia in base al periodo di svolgimento del viaggio
• La variazione della quota in base alla tipologia di alloggio scelto e alla categoria: lodge, campo tendato, ecc.
• Il trattamento prescelto nella parte del soggiorno mare: durante i safari il trattamento è di pensione completa, durante il soggiorno mare è possibile scegliere il trattamento, solitamente tra mezza pensione e pensione completa
• La durata del viaggio: ovviamente la quota varia in base alle notti di soggiorno e ai giorni di safari e la quota aerea cambia in base alle diverse date scelte.
Nella quota sono incluse anche le esperienze di safari con il proprio ranger. Oltre ai safari, ai pernottamenti e ai voli (sia intercontinentali sia domestici), sono in genere inclusi tutti i trasferimenti, la guida/autista per tutta la durata dei safari e le assicurazioni medico/bagaglio e annullamento.
Sulla base di tutti gli elementi da considerare (che abbiamo appena elencato) possiamo stimare una quota indicativa e variabile di questo tipo di viaggio che parte da una base di 550 Euro a persona al giorno (includendo i voli e tutto quanto indicato sopra).
Safari organizzato partendo da Zanzibar (consigliato per safari di breve-media durata)
Molti ci chiedono se è possibile organizzare un Safari a Zanzibar. Certo che si può! O meglio si può “da” Zanzibar.
Una volta arrivati nella splendida isola di Zanzibar sono molteplici le opzioni per dirigersi verso la Tanzania alla scoperta della fantastica savana e del suo paesaggio mozzafiato. Ci teniamo a precisare che Zanzibar offre la possibilità di scoprirla attraverso escursioni di mare e terra ma non offre possibilità di safari all’interno del suo territorio. Per fare un safari partendo da Zanzibar bisogna quindi dirigersi verso la terraferma e volgere lo sguardo allo sterminato continente africano. È proprio in Tanzania che bisogna indirizzare l’attenzione per organizzare un Safari in uno dei suoi principali parchi naturali. Con questa soluzione scegliete di arrivare a Zanzibar e andare da lì successivamente in Tanzania per qualche giorno di safari.
Noi consigliamo di organizzare prima della partenza un itinerario e decidere in anticipo i giorni da dedicare al safari. Una volta definiti i giorni di partenza per il safari basterà mettersi in contatto con un’agenzia che si occupa di safari in Tanzania con partenza da Zanzibar per scegliere la soluzione adatta e assicurarsi la prenotazione della sistemazione e dei relativi spostamenti. Sarà l’agenzia ad occuparsi del volo interno che collega Zanzibar ai parchi della Tanzania.
Ovviamente i periodi di alta stagione hanno un maggior afflusso turistico e di conseguenza è sempre meglio organizzarsi per tempo. Per questo tipo di viaggio, che prevede l’effettuazione dei safari partendo da Zanzibar, sull’isola ci sono diversi operatori che effettuano il servizio di organizzazione safari. Compilando il form di richiesta preventivo riceverete le proposte di safari in Tanzania dell’agenzia Mafanikio, la stessa che utilizziamo noi per i nostri safari di gruppo.
Chiedi informazioni per un safari con partenza da Zanzibar e rientro a Zanzibar
Esempi di itinerario di un safari organizzato da Zanzibar
2 giorni di safari nella Selous Game Reserve / Nyerere National Park
• GIORNO 1
Partenza
Alle 6.00 circa partenza dall’aeroporto di Zanzibar con volo interno diretto al parco del Selous
Arrivo al parco e game drive
Arrivo direttamente al gate Mtemere per ingresso al parco e inizio game drive con jeep riservata e guida privata parlante inglese (guida parlante italiano su richiesta). Colazione tipica tanzaniana all’interno del parco.
Pranzo nel bush
Pranzo a sacco tipico servito in un’area dedicata all’interno del parco
Game drive pomeridiano
Game drive fino a tardo pomeriggio
Sistemazione al Selous Safari Lodge
Sistemazione, cena e pernottamento presso la struttura Selous Safari Lodge
• GIORNO 2
Bushwalking all’alba
Alle 6,30 bushwalking in savana accompagnati da un ranger. Rientro al lodge per la colazione intorno alle 8,30.
Boat safari
Partenza per il safari in barca sul fiume Rufiji per avvistare ippopotami, coccodrilli e una grande varietà di uccelli.
Pranzo al Lodge
Intorno alle 13.00 rientro per il pranzo al lodge e relax
Rientro a Zanzibar
Ore 15 partenza verso l’uscita del parco per volo di rientro per Zanzibar delle ore 16. Arrivo a Zanzibar alle ore 17.
2 giorni di safari nel Parco Nazionale di Mikumi
• Giorno 1: Partenza da Zanzibar la mattina verso le ore 7/8 con aereo diretto a Dar es Salaam. Trasferimento in auto fino al Parco di Mikumi con sosta per il pranzo. Una volta arrivati al Parco si dedica tutto i tempo disponibile per foto e avvistamento di animali. Nel tardo pomeriggio ci si dirige verso il campo tendato dove si effettua la cena e il pernottamento.
• Giorno 2: Colazione e proseguimento in jeep del safari all’interno del parco per 2/3 ore. Il percorso prosegue con direzione Dar dove poter riprendere l’aereo con destinazione Zanzibar. È prevista la sosta per il pranzo nel tragitto tra il Mikumi e l’aeroporto di Dar. Rientro in serata in hotel a Zanzibar.
6 giorni di safari nei Parchi del Serengeti, Ngorongoro, Manyara
• Giorno 1: Partenza da Zanzibar in aereo con arrivo all’aeroporto internazionale di Arusha nel nord della Tanzania. Cena e pernottamento ad Arusha.
• Giorno 2: Colazione e trasferimento in jeep presso il parco Nazionale del Lago Manyara, pranzo al sacco e intera giornata dedicata a foto e avvistamento animali. Nel tardo pomeriggio arrivo al lodge con cena e pernottamento
Giorno 3: Colazione e trasferimento in jeep con direzione Parco Nazionale del Serengeti. Pranzo al sacco e sosta durante il percorso presso il villaggio Masaai di Boma. Durante il percorso si avvisteranno gli animali e si proseguirà il safari fotografico. In serata rientro al lodge con cena e pernottamento.
Giorno 4: Colazione con intera giornata dedicata al safari fotografico e avvistamento di animali all’interno del Serengeti National Park. Questo parco della Tanzania ha un’altissima concentrazione di fauna selvatica. Pranzo al sacco con rientro in serata al lodge per la cena e il pernottamento.
Giorno 5: Colazione e partenza in jeep per il Ngorongoro. Pranzo al sacco con visita del cratere di Ngorongoro dove poter ammirare la stupenda vegetazione e la molteplicità di animali selvatici. Intera giornata dedicata a foto e avvistamento di animali. Pranzo al sacco. Nel tardo pomeriggio ci si dirige verso il lodge per la cena e il pernottamento.
Giorno 6: Colazione e partenza in auto per l’aeroporto di Arusha da cui prendere il volo per Zanzibar previsto per le ore 12.30. Rientro a Zanzibar in hotel per il pomeriggio.
Prezzi safari in Tanzania con partenza da Zanzibar
Come già spiegato per i safari in Tanzania con partenza dall’Italia i prezzi possono variare in base al periodo e alla sistemazione scelta. Un safari di 2 giorni al Selous tutto incluso con game drive privato per 2 persone ha il costo di € 740 a persona e include:
• volo a/r Zanzibar/Selous
• colazione all’interno del parco
• pernottamento con pensione completa al Selous Safari Lodge, acqua e soft drink
• biglietto di entrata nel parco Selous per una intera giornata di safari con jeep e guida privati
• bushwalking safari all’alba
• safari in barca
Il prezzo diminuisce se si parte in numero superiore a 2 persone perchè viene ottimizzato il costo della jeep e della guida.
L’esperienza di safari più economica è quella di una giornata, con partenza la mattina presto e rientro a Zanzibar tardo pomeriggio. Il prezzo per il Selous si abbassa di circa 200 euro e prevede un costo a persona di € 540.
Attenzione: raccomandazioni per valutare un buon safari
Il safari non è una semplice escursione a Zanzibar che può essere gestita (a proprio rischio) anche da beach boys inesperti. Sul safari non si scherza! Ed è giusto affidarsi sempre ad agenzie con esperienza nella prenotazione e gestione di safari in Tanzania. Una cosa che alcuni operatori tendono a fare è non specificare in quale lodge si effettuerà il pernottamento. Tanto che per vendere safari più economici offrono strutture di basso livello dove condizioni igieniche e sicurezza vengono meno. Ci sono agenzie a Zanzibar (neanche così economiche) che puntano sulla quantità a discapito del servizio. Transfer in ritardo di 30 minuti per portare gli ospiti in aeroporto, lodge fatiscenti con camere sporche e piene di insetti, piscina abbandonata che è diventata uno stagno con tanto di rane e…. potremmo andare avanti a lungo. Quindi in primis informatevi sempre sulla qualità della struttura che vi viene proposta per i pernottamenti. Il lusso in safari pensiamo sia fuoriluogo ma una camera confortevole e pulita è il minimo per vivere l’esperienza senza inconvenienti.
Un’altra cosa che fa molto la differenza è la tipologia di game drive che viene proposta. Solitamente se si prenota un safari da soli o in coppia, arrivati al parco si viene raggruppati con altri viaggiatori così da riempire a tappo le jeap. Una cosa che apprezziamo dell’agenzia da noi scelta per i safari è che il game drive anche per solo 2 persone si svolge con jeep riservata e guida privata. Potete immaginare quanto sia differente l’esperienza di immersione nella natura che si può vivere.
In ultimo può costituire un valore aggiunto interfacciarsi con un corrispondente italiano per non tralasciare alcun dettaglio e avere un riferimento in caso di dubbi o necessità.
Quanto tempo dedicare ad un Safari
Il tempo ovviamente è variabile in base alle disponibilità di ogni viaggiatore, al budget e al tipo di viaggio che si vuole scegliere.
Se si vuole fare un safari breve (2-3 giorni al massimo) conviene organizzarlo con partenza da Zanzibar e orientarsi verso il parco del Selous (Nyerere National Park) più vicino rispetto ai parchi del Nord.
Se si vuole fare un safari lungo e dedicare al safari un’intera settimana conviene partire dall’italia e atterrare ad Arusha per combinare più parchi del Nord (Serengeti, Ngorongoro e Lake Manyara, oppure Serengeti, Ngorongoro, Lake Manyara e Tarangire). Oppure atterrare a Dar Es Salam per combinare più parchi del Sud (Mikumi, Selous, Ruha).
Come prima esperienza conviene valutare un safari breve così da valutare se piace molto questo tipo di viaggio al punto da ripeterlo, allungando la permanenza in savana. Ad alcuni piace questa immersione prolungata, per altri può risultare dopo un pò noiosa o semplicemente ripetitiva.
Tra le proposte di safari in Tanzania con partenza da Zanzibar c’è anche il Selous o il Mikumi di 1 solo giorno. Pensateci bene se può valerne la pena perchè il costo è comunque elevato (dato che c’è da sostenere la spesa del volo e dell’ingresso al parco) ma vi perdereste la magia del tramonto e dell’alba in savana, oltre ai suoni della vita selvatica che riempiono la notte.
Consigli generali per un safari
Se siete indecisi su cosa portare vi consigliamo di leggere la nostra guida su cosa mettere in valigia.
Il Nostro punto di vista
Infine, ci teniamo a sottolinearlo, vi consigliamo vivamente di vivere l’esperienza di un safari con lo spirito giusto.
Aprite il vostro cuore e la vostra anima alle emozioni che la natura offre, immergetevi realmente nel posto in cui vi troverete, apprezzate e godete della bellezza dei colori al tramonto, degli scenari selvaggi non contaminati dall’uomo, della natura africana che non ha eguali. La vita nella savana è cruda, ha le proprie regole ed ogni specie vive con spirito di sopravvivenza. Potreste imbattervi in carcasse, in scene di caccia, in avvoltoi o iene che si cibano di avanzi, in aquile che attaccano cuccioli di impala. Cercate di interfacciarvi con le persone che incontrerete: maasai, rangers, guide, che amano raccontare la vita quotidiana nel loro spaccato d’Africa.
Non pensate di essere allo zoo (a nostro parere posti che andrebbero chiusi) quando avrete la fortuna di avvistare branchi di animali. Quando li vedrete entrerete in contatto con il loro essere più profondo, in piena libertà nella parte di terra che appartiene a loro. Ricordatevi che entrate a casa loro, con rispetto e in punta di piedi.
Conclusione
Vi abbiamo raccontato tutto ciò che riguarda il safari da Zanzibar. Mi raccomando se avrete modo di vivere questa esperienza fantastica guardate il cielo la notte e rendetevi conto di quanto numerose sono le stelle che compongono la nostra galassia. Probabilmente vi sentirete davvero piccoli nei confronti di un complesso sistema che regola la vita sul nostro pianeta. Lasciatevi trasportare dalle emozioni più vere e introspettive che questo viaggio può regalare.. e come si direbbe in Kiswahili: Safari Njema! (Buon Viaggio!).